È morto all'Ospedale Cavalieri di Malta a Roma a 88 anni Goffredo Fofi, scrittore, saggista, giornalista e critico culturale italiano. Nato a Gubbio il 15 aprile del 1937, poche settimane fa si era rotto il femore ed era stato operato. E' stato una delle voci più lucide, radicali e controcorrente della cultura italiana, sempre con lo sguardo degli ultimi e degli esclusi. Fondamentale il suo contributo per la rivalutazione di Totò, con la pubblicazione nel 1968 del saggio "Totò. L'uomo e la maschera", una delle prime analisi serie e approfondite sulla figura dell'artista napoletano. Aveva fondato o dato anima a importanti riviste, come quella di cinema "Ombre Rosse", pubblicata tra il 1967 e il 1981, e i "Quaderni piacentini" mentre tra il 1997 e il 2016 aveva diretto Lo straniero, che si occupava di letteratura.
Fofi ha sempre posto al centro della sua ricerca il rapporto tra arte e realtà sociale, sostenendo registi, attori e scrittori spesso molto prima che acquisissero popolarità. Tra i suoi libri più importanti figurano “Prima il pane”, “Strana gente”, “Pasqua di maggio”, “Sotto l’ulivo”, “Le nozze coi fichi secchi”, oltre ai numerosi volumi firmati con altri intellettualiitaliani. Nel 2008 ha fondato "Le Edizioni dell’Asino", progetto editoriale che perseguiva il suo impegno per una cultura popolare e accessibile a tutti. Di recente la storia di Fofi è stata raccontata da Felice Pesoli nel documentario "Suole di vento".
Fofi ha vissuto per tanti anni tra Roma e Napoli ma era visceralmente legato a Gubbio tanto che ha donato alla Sperelliana oltre 10mila opere consultabili da tutti
Questo il comunicato del Comune di Gubbio sul ricordo di Goffredo Fofi:
"Con profonda commozione il Comune di Gubbio partecipa al cordoglio per la scomparsa di Goffredo Fofi, intellettuale tra i più lucidi e coraggiosi del panorama culturale italiano, nato proprio a Gubbio 88 anni fa.
Saggista, giornalista, critico cinematografico, letterario e teatrale, Fofi ha attraversato oltre mezzo secolo di vita pubblica italiana con uno sguardo sempre attento alle voci marginali, agli ultimi, agli esclusi, scegliendo la strada di un impegno rigoroso e mai convenzionale. La sua opera, svolta in molteplici ambiti – dall’editoria all’attivismo sociale, dalla critica alla formazione – è stata animata dalla volontà di costruire un’alternativa al pensiero unico, al consumismo culturale e all’omologazione.
Pur vivendo e operando per lunghi periodi in altre città italiane – da Napoli a Torino, da Palermo a Roma – Fofi ha conservato un legame profondo con la sua città natale, Gubbio. Non soltanto un legame affettivo, ma anche un riferimento costante nella sua riflessione sull’identità, sulle radici e sul rapporto tra cultura e territorio. Gubbio ha rappresentato per lui un’origine da cui partire per interrogare il presente, per custodire la memoria e, al tempo stesso, per costruire sguardi nuovi sul futuro.
Nella sua lunga carriera, ha contribuito in modo decisivo alla riscoperta critica di figure come Totò, e ha fondato riviste e progetti culturali che hanno segnato un’epoca, come Ombre Rosse, Lo Straniero, Dove sta Zazà e, in anni più recenti, Gli Asini. La sua attività non è mai stata separata dall’impegno sociale: dalla Mensa dei bambini proletari a Napoli al sodalizio con Danilo Dolci in Sicilia, Fofi ha sempre creduto che la cultura dovesse essere a servizio della giustizia, dei diritti e della dignità umana.
Il Comune di Gubbio si unisce al dolore della famiglia, degli amici, dei collaboratori e di quanti in Italia e non solo hanno riconosciuto in Goffredo Fofi una voce autorevole, appassionata, indipendente. La sua città natale lo ricorda con riconoscenza e affetto, onorando il pensiero e la testimonianza di un figlio che non ha mai smesso di interrogare il mondo con intelligenza e con cuore".
Gubbio/Gualdo Tadino
11/07/2025 09:53
Redazione