Gubbio: polemiche per la deviazione del "sentiero francescano" lungo la nuova via Francigena

Gubbio, seconda patria di S.Francesco. Questo per la storia, questo anche per la tv di Stato, ma non altrettanto per il nuovo itinerario della via Francigena legata al Poverello. A segnalare la contraddittoria realtà di un percorso preannunciato da mesi e presentato a metà gennaio al Josp festival – rassegna del turismo religioso di scena a Roma – è il presidente dell’associazione Eugubini nel mondo, Mauro Pierotti. Di persona ha partecipato al festival capitolino e di persona ha appurato che Gubbio è presente solo in secondo piano. E dall’itinerario l’itinerario che ha segnato la conversione di Francesco, dettata dall’abbandono dei beni materiali e che soprattutto è stato segnato dal celeberrimo ammansimento del lupo, viene modificato. "Abbiamo visto bene cosa è stato fatto al sentiero francescano originario Gubbio-Assisi - ha dichiarato Pierotti ai microfoni di TRG - una deviazione da Valfabbrica a Perugia che non ha alcun fondamento storico e che non comprendiamo. Lasciamo stare poi il fatto che al Josp festival nelle cartine utilizzate come scenografia praticamente Gubbio non esiste" Una stortura non solo geografica – dalle cartine della fiera – o se preferite, scenografica, ma di fatto un’assenza sostanziale anche dalla prospettiva promozionale e turistica che un progetto come la via Francigena tosco-umbro-laziale – collegata a sua volta con Santiago di Compostela – può generare. A parziale consolazione, ci si accorge una volta di più che la Rai non dimentica questo ruolo chiave di Gubbio come seconda patria del Poverello: a confermarcelo, appena sabato scorso, la popolarissima trasmissione televisiva “A sua immagine”, che nella rubrica "Le ragioni della speranza", in onda su Rai Uno ha visto il commento del Vangelo di padre Raniero Cantalamessa ambientato in alcuni angoli suggestivi della città. Padre Raniero ha parlato del Lupo di Gubbio e dell'incontro con san Francesco. Si è poi trasferito nella chiesa di San Francesco, mostrando la statua che ricorda l'incontro del Poverello con il Lupo. Non è mancata anche qualche immagine della Festa dei Ceri. Chissà se negli ambienti regionali, dove è stato predisposto il famoso itinerario o all’Opera Pellegrinaggi, partner importante di questa operazione, qualcuno sabato pomeriggio era davanti alla tv.