Gubbio, riparte il cantiere del centro-sinistra

La platea era particolarmente folta alla conferenza stampa nella quale partito democratico e socialista hanno voluto ribattere alle accuse ricevute, con lo sguardo però lanciato verso il futuro, ovvero le prossime elezioni amministrative. Per Michele Sarli, segretario Pd e Giuseppe Brunelli, capogruppo socialista (in rappresentanza di Cavaleiro) l’incontro è stata l’occasione per ribadire le ragioni dell’astensione in consiglio comunale, con la successiva caduta della giunta. La coalizione era andata in fumo, ha detto Sarli, e il partito democratico – in questi due anni troppo appiattito sull’amministrazione comunale – nei mesi precedenti aveva votato all’unanimità un documento che oltre a invocare discontinuità nella guida del partito chiedeva l’azzeramento della giunta, con un forte coinvolgimento dei consiglieri di maggioranza (tra l’altro quello che chiedeva Sel, ha fatto notare Sarli). Ma questo documento non ha trovato mai applicazione, la situazione perciò era compromessa. Da qui l’astensione nella prima votazione di bilancio. Un segnale forte quello, lo ha definito Brunelli, che il sindaco non ha colto. Anche il capogruppo socialista ha ripercorso i passaggi cruciali di quiesti due anni, dalla prima frattura con l’assessore Di Benedetto ai mal di pancia di Sel, fino alle sollecitazioni continue sui grandi nodi per la città, piano regolatore, Puc 1 e Puc 2, Lumsa. A fronte della mancanza di risposte, c’è stata la decisione dell’astensione socialista. La presenza in sala di alcuni rappresentanti di Sel è stata anche lo spunto per parlare di prospettive future del centrosinistra (quel progetto di due anni fa vale anche ancora, ha detto ad esempio Pavilio Lupini). Il Pd intanto vuole riprendere l’iniziativa politica con il coinvolgimento della città e il dialogo con le forze civiche. I partiti restano il punto di riferimento, ha detto Brunelli. Gradualmente – è stato sottolineato - il cantiere ripaerto coinvolgerà Idv e Rifondazione comunista. L’appuntamento ha però permesso anche una riflessione sulle ragioni che portarono a quel progetto del 2011, svolgimento delle primarie comprese. E sui riflessi sulla vita amministrativa dell’inchiesta Trust c’è stato chi ha ammesso che di fatto non se ne è discusso adeguatamente.