Un territorio deindustrializzato, dove i residenti calano per effetto, più che dei pochi nati, dei molti che se ne vanno, con un lavoro precario dovuto alla tipologia dei contratti. Il ritratto dei 10 comuni dell'area interna appenninica, composta da Gubbio, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valfabbrica, Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro, Scheggia, Montone, Pietralunga - un balcone affacciato sul versante marchigiano dall'altro e sulle valli del Tevere, Chiascio e Topino dall'altro - è stato dipinto a grandi linee dal vice presidente della Regione Umbria ed assessore allo sviluppo Fabio Paparelli nell'incontro convocato dal sindaco di Gubbio Filippo Stirati stamani a Palazzo Pretorio.
Doveva essere un summit con tutti i parlamentari eletti in Umbria lo scorso 4 marzo, di fatto c'era solo l'onorevole Valter Verini del Pd. Il tema del dibattito era il rilancio di questo territorio attraverso i fondi ( 12 milioni di euro ) messi a disposizione di questa area interna riconosciuta come la più povera dell'Umbria.
"Abbiamo bisogno di risposte certe dai parlamentari eletti - ha affermato il sindaco Stirati - Certe sui tempi che intercorreranno da qui in avanti per firmare l'accordo quadro con i vari Ministeri e dare il via libera ai nostri progetti per l'area interna, progetti che sono pronti per essere attuati".
A fronte di una disoccupazione che da queste parti nel 2017 ha toccato quota 14,8 %, a Paparelli il compito di indicare le linee guida per ripartire.
Il primo sguardo per il vice presidente della Regione guarda ancora una volta verso la Jp, l'imprenditore marchigiano che ha rilevato gli stabilimenti Merloni a Fabriano e Colle di Nocera : “Il suo progetto di industria 4.0 – ha detto Paparelli – può essere il motore per riaccendere questo territorio, cosa che ha spinto Umbria e Marche a rinnovare l'accordo di programma che mette a disposizione fondi per il sostegno al progetto”. Va detto tuttavia che da 5 anni l'area appenninica attende il concretizzarsi del progetto Jp, che ha sempre lamentato l'ostruzionismo delle banche, senza vedere di fatto risultati concreti sul terrirotio umbro. Su tutto inoltre incombe il dicembre quando scadranno gli ammortizzatori sociali che sinora hanno alleggerito e narcotizzato il disagio sociale di 350 lavoratori.
Accanto a questo per Paparelli è fondamentale difendere quelle aziende che hanno deciso di investire sul territorio e cita il caso della Tagina di Gualdo Tadino per la quale si sta cercando di ottenere un incontro al Ministero del Lavoro per avere un periodo di cassa straordinaria. Risultato tuttavia per il momento appeso alla speranza, mentre settembre è alle porte e l'azienda potrebbe trovarsi costretta a licenziare parte dei dipendenti. Se l'area appenninica fosse stata indicata dal Governo quale area di crisi complessa, come il ternano, questo problema non sarebbe nato e gli ammortizzatori sociali sarebbero stati prolungati d'ufficio. Certamente questo l'altro grande nodo irrisolto.
Non solo industria per Paparelli. “Questo è un territorio che può e deve puntare sul turismo”, afferma, viste le sue potenzialità ed indica gli strumenti messi in campo dalla Regione per dare ali al settore. Turismo che tuttavia da solo non può essere l'arma di riscatto di questa area interna; lo dicono i dati forniti da Paparelli. A Gubbio, la città a maggior vocazione turistica del territorio, il 2017 ha visto 9368 nuove assunzioni , ma solo il 7,7 % sono impieghi stabili, gli altri sono precari e stagionali, legati proprio al mercato turistico. Un lavoro non di qualità, dunque, e non in grado di dare basi solide all'economia. Da qui la necessità di mettere in campo strumenti diversi per questa zona. " Il prossimo 19 settembre ci incontreremo con la Regione Marche - ha detto Paparelli. per mettere appunto un accordo speciale per l'area di crisi appenninica . arrivati a questo punto servono strumenti totalmente nuovi pensati per questa zona".
Gubbio/Gualdo Tadino
27/08/2018 15:24
Redazione