Il direttore della Spigadoro: “Troppo personale e poco produttivo”

In attesa dell'esito dellla mobilitazione sindacale e dei lavoratori della Spigadoro (è previsto per oggi il picchettaggio di fronte alla sede perugina di Assindustria), abbiamo scelto di ascoltare le ragioni della proprietà. Siamo entrati nello stabilimento industriale di Sant’Eraclio dove il direttore, dottor Serafino Piccarreta, ha accettato di parlare ai nostri microfoni, sostenendo che la decisione di mettere in mobilità 26 unità lavorative rappresenta una scelta dolorosa ma obbligata. L'unia strada percorribile per garantire allo stabilimento industriale la riduzione dei costi. Quanto alla redditività, accreditati studi di settore per i pastifici del Centro- Italia fissano la soglia di produttività in 5.500 quintali pro-capite all’anno. Una cifra vistosamente divergente da quella registrata nello stabilimento folignate dove ogni unità lavorativa produce circa 2.500 quintali pro-capite all’anno, ovverosia meno della metà della quantità prevista. Misure drastiche, quelle attuate dall’azienda, che, oltre alla riduzione del numero di lavoratori, ha anche provveduto alla soppressione di due reparti: il magazzino e il settore immissione ordini.Infine la paventata delocalizzazione del sito a Crotone. Il direttore smentisce afferamndo che non è nei piani dell'azienda una tale ipotesi, anche se non nasconde che di rilanciare l'azienda non se ne può parlare fino alla fine del 2007. Sostanziale sarà l’andamento del mercato nel corso dell'anno, al termine del quale si tireranno nuovamente le somme per verificare se l’esorbitante passivo accumulato nell’ultimo anno sia stato in parte risanato o se nemmeno la cura dimagrante del taglio del personale si sarà dimostrata sufficiente a scongiurare il rischio di una definitiva chiusura del sito produttivo folignate.