Come ogni 13 novembre, l'antica Università dei Sarti di Gubbio ha festeggiato il suo santo protettore, Sant'Omobono: una serata al Park Hotel Ai Cappuccini con i soci e familiari per rinnovare un appuntamento di festa e aggregazione per un segmento, quello dell'antica sartoria, che sta vivendo una nuova stagione di grande rilancio nell'Eugubino sul piano imprenditoriale ma che non disperde al tempo stesso le radici di una tradizione plurisecolare. E così a 20 anni dalla riattivazione delle iniziative dell'antica università, il sodalizio vuol proseguire il proprio cammino, pur sapendo che molti dei protagonisti di questa avventura se ne sono andati anzitempo, non ultima l'indimenticata presidente Giuseppina Fagiani venuta a mancare lo scorso gennaio. A raccoglierne le redini la vice presidente Manuela Marchi che ha portato i saluti dell'Università a tutti gli intervenuti. Particolarmente applaudite e apprezzate le creazioni proposte nel defilè che ha animato la serata. Emozione anche al momento del ricordo della compianta presidente Fagiani e di Giuseppe Ciarapica, altro esponente storico dell'arte sartoriale scomparso in questo 2018. Premiata dalla vice presidente Marchi anche la figlia di un altro esponente dell'Università dei Sarti, Elena Lioli. Ma l'altro progetto importante che guarda al futuro e coinvolge tutte 5 le antiche Università di arti e mestieri a Gubbio è l'inaugurazione della Mostra a Palazzo Beni dove sono in corso gli ultimi interventi prima dell'allestimento finale: un'operazione finanziata dalla Fondazione Cassa Risparmio di Perugia, che vede in campo anche Università Muratori, dei Falegnami, dei Fabbri, dei Calzolai, la Diocesi, il Comune e la Società Operaia. La speranza dunque è di vedere alla luce per fine aprile quello che si propone di diventare, a Palazzo Beni, un nuovo polo museale importante della città legato strettamente alle sue tradizioni più significative. Quelle degli antichi mestieri.