Una serata estiva che però ha immerso Gualdo Tadino nel clima settembrino dei Giochi delle Porte, tra fuochi, danze, rappresentazioni sceniche, colori e sensazioni portate in piazza in occasione dello spettacolo “ La peste entra in città” . Siamo nella Gualdo di fine XV secolo e un già affermato pittore Matteo da Gualdo racconta al figlio Girolamo, prendendo spunto da un affresco della chiesetta di San Rocco in cui è raffigurata una donna in preghiera, una storia di qualche anno prima, del 1476 per l’esattezza quando la città fu colpita da grave epidemia. La peste entra in un borgo in festa per le prossime nozze del giovane e nobile Lorenzo con la bella Margherita: danze e fuochi annunciano il lieto evento e Gualdo non sembra mai essere stata così serena. Ma la morte, che non ha pietà di alcuno, irrompe nella festa vestita con il volto della peste e colpisce indiscriminatamente tutti giovani e non Lorenzo compreso. Intensa la scena del carro dei monatti che trasporta pietoso il suo carico di morte e di dolore, commovente il pianto della madre sul corpo del giovane Lorenzo tratto dal lamento di maria del laudario medievale di Gualdo Tadino . Un momento inteso con il pubblico in silenzio fino alla preghiera della giovane Margherita che riceve grazia dal cielo e fa tornare in vita Lorenzo, l’amore infine vince sulla morte ed esplode la festa. Una festa che, fuori dallo spettacolo, è dell’Ente Giochi delle porte, ancora una volta, sostenuto dal comitato soci Coop e ancora una volta vincente nella scelta di dar vita allo spettacolo. Qualche piccolo problema di audio non ha inficiato all’immagine complessiva che ha chiamato a raccolta professionisti e non, tra i quali i figuranti della Parte de Sopra del Calendimaggio di Assisi.