Il sindaco di Gubbio Filippo Stirati e i gruppi consiliari di maggioranza di Gubbio in una nota si esprimono a favore dell'operato all'assessore Simona Minelli, impegnata in questi giorni, in qualità di referente per le politiche sociali, nell'esame della proposta di legge sulla famiglia, proposta avanzata dalla Lega e sulla quale l'assessore ha espresso il suo dissenso in seno al Consiglio delle autonomie locali.
“ Minelli - afferama il sindaco - è a pienissimo titolo assessore al Sociale, alle Pari Opportunità e alle Politiche Scolastiche, gode della mia assoluta fiducia e tutte le azioni che intraprende sono in perfetta sintonia con i contenuti della nostra azione amministrativa”.
Il sindaco nella nota precisa che:"Si tratta di temi che non vanno assolutamente sottovalutati, non un capriccio o una mania dell’assessore, ma questioni centrali. Famiglia, donne, violenze domestiche sono temi decisivi che non possono essere fatti passare per questioni marginali o per capricci di qualche esasperata femminista o estremista. Considero Simona Minelli un anello forte del nostro esecutivo, una giovane donna con le idee chiare che crede in determinati principi e nella coerenza delle battaglie fatte per non calpestarli: la fiducia nel suo operare è completamente fuori discussione”.
Per i gruppi di maggioranza "Quest’amministrazione ha ben chiaro quanto rilevante sia la tematica, tanto che la rappresentanza di genere in giunta e la più alta di sempre (50%) e la componente femminile è ben rappresentata anche in Consiglio.
Le questioni poste dall'assessore Minelli, come già da lei compiutamente spiegato in Consiglio a seguito di un’interpellanza del gruppo Lega, vogliono tutelare un interesse collettivo, oltre che i diritti di ciascuna donna.
Il Consiglio stesso e la maggioranza tutta si è già espressa approvando un ordine del giorno “prime azioni a sostegno delle donne come categoria maggiormente colpita dalla crisi”.
Stupisce piuttosto che la maggior parte delle tematiche relative al mondo femminile, ovvero a più della metà della popolazione italiana, vengano percepite da alcuni come tentativo di rendite di posizione, invece che come questioni che a qualunque osservatore privo di pregiudizi appariranno come talmente legittime da apparire quasi scontate.
Bene ha fatto quindi l’assessore a studiare attentamente la proposta di legge regionale, bene ha fatto nel non aver paura ad essere l’unica a difendere diritti inviolabili, bene ha fatto a portare la discussione sulla reale tematica.
La famiglia dell’articolo 2 della Costituzione non si difende negando i diritti della donna, di chi subisce violenza, di chi deve sempre giustificarsi per presunte colpe.
Forse il problema vero è che si vuole difendere un qualcosa in cui solo apparentemente si crede. "