Diminuiscono gli ingressi nelle quattro carceri dell'Umbria di arrestati in Umbria, ma cresce il sovraffollamento per trasferimenti di detenuti da altre regioni .Preoccupano aggressioni al personale e l'aumento dei telefoni cellulari introdotti. Un quadro delineato nell'incontro che il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, ha avuto con il provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Liberato Gerardo Guerriero, insediatosi di recente. Dai dati raccolti emerge che, dal 2021 ad oggi, c'è stato un calo del numero dei detenuti arrestati nella regione, passati da 648 a 510 attuali, riferisce la Procura generale. Questa diminuzione però è accompagnata da un aumento dei detenuti presenti nelle quattro carceri, che nel 2021 erano 1.334, contro i 1675 al primo dicembre di quest'anno, con un sovraffollamento pari a circa il 25%, visto che la capienza regolamentare è di 1.339. Le case circondariale di Perugia e Terni detengono il primato del sovraffollamento pari ad oltre il 35%. Mentre a Spoleto si registra un sovraffollamento nella sezione destinata ai reclusi della media sicurezza. La Procura generale ha precisato che l'aumento rilevato è dettato da detenuti che vengono trasferiti da altre regioni per motivi di ordine e sicurezza, "con inevitabile disagio all'interno delle strutture". E' stato poi sottolineato un "incremento significativo" del fenomeno dei telefoni cellulari introdotti negli istituti penitenziari umbri, con "un aumento progressivo anno dopo anno". La maggior parte degli apparecchi sequestrati è stata ricondotta a detenuti italiani appartenenti al circuito di alta sicurezza, mentre altri sono stati rinvenuti in spazi comuni o nelle aree esterne, pronti per essere introdotti.