Otto nuovi confratelli hanno fatto ingresso nella Confraternita della Santissima Trinità durante la cerimonia che si è tenuta domenica mattina presso la cattedrale di San Benedetto. Hanno vestito il caratteristico saio rosso che, insieme all’accettazione dello statuto, ha consentito ai nuovi di poter far ingresso in quella che è la più antica istituzione laico – religiosa del gualdese, fondata come molte altre nel XIII secolo, per decenni punto di riferimento per la città, tanto da annoverare tra i suoi iscritti personaggi di primo piano come lo storico d’inizio Novecento Ruggero Guerrieri ma anche alla fine dell’Ottocento Roberto Calai Moroni. Inevitabile il pensiero, nel corso della cerimonia di domenica, alla ferita ancora aperta in seno alla Confraternita che ormai da anni, dal 2001 circa, vede contrapposti la Curia Vescovile e un folto gruppo di componenti della stessa che non hanno accettato lo statuto e per questo non sono stati più riconosciuti dal vescovo come confratelli. Eppure l’attività dei cosiddetti dissidenti continua normalmente: solo poche settimane fa hanno nominato due nuovi priori Luciano Passeri e Fausto Stabile ed hanno anche loro vestito, con il classico saio rosso, nuovi confratelli che si sono andati ad aggiungere ai 20 già entrati lo scorso anno. E’ così che oggi Gualdo guarda stupita a questa situazione spiacevole che vede contrapporsi due associazioni, l’una figlia dell’altra, ma di fatto l’una riconosciuta dalla Chiesa, l’altra no, entrambe legate al quel caratteristico ed unico saio rosso che la tradizione secolare ha fatto giungere sino ad oggi. L’ingresso di nuovi confratelli nel sodalizio regolarmente accettato dalla Curia potrebbe scongiurare quanto accaduto lo scorso anno, ovvero la mancata uscita, per la consueta processione del venerdì santo, del simulacro del Cristo Morto , da sempre custodito dalla Confraternita della Trinità; un atto che fu recepito dalla comunità gualdese come un attacco alla tradizione secolare e che quest’anno forse sarebbe ancor peggio sopportato