La difesa ha presentato immediatamente istanza al Gip per sottolineare la situazione carente sotto il profilo della terapia prestata in carcere a Luigi Battista, l'omicida reo confesso di Furio Brancaleoni. Il pronunciamento del Tribunale del Riesame di Perugia, nel negare gli arresti domiciliari all'operaio calabrese, ha infatti riconosciuto - spiega l'avvocato difensore Ubaldo Minelli - la gravità delle sue condizioni fisiche. Il Tribunale del Riesame - presidente Alessandra Angeleri, giudici Rosaria MOnaco e Stefano Vitelli - nel confermare la decisione del Gip Restivo, tenendo tuttavia ben presente - di legge nell'ordinanaza - che l'evoluzione della patologia e l'eventuale accertanda insufficienza delle cure prestate dal centor clinico potranno e dovranno indurre l'autorità competente ad adottare in futuro soluzioni normative in parte diverse, quali il ricovero in luogo esterno di cura. Soddisfazione è stata espressa dallo stesso avvocato difensore, che - diario clinico alla mano - punta a dimostrare l'incompatiobilità dello stato di salute del Battista con lo stato di detenzione carceraria e soprattutto l'improcastinabile necessità di trattamenti terapeutici non eseguibili presso il Centro Clinico della Casa Circondariale di Perugia. Entro cinque giorni attesa la risposta del Gip