E' risultato coinvolto anche nello scontro tra due gruppi di giovani che lo scorso 18 ottobre ha portato all'omicidio di Hekuran Cumani, 23enne di Fabriano ucciso con una coltellata in un parcheggio della zona universitaria di Perugia, un diciottenne arrestato dalla polizia per avere contravvenuto alla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del Comune di Perugia. Sottoposto anche all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è infatti accusato di avere posto in essere ulteriori condotte criminose della stessa specie di quelle per cui le misure erano state emesse e di aver quindi "gravemente violato" il provvedimento emesso dall'Autorità giudiziaria. Il giovane è stato ritenuto responsabile, in concorso con altri, di avere aggredito con una falce gli addetti alla sicurezza di un locale perugino, procurando a uno di questi lesioni e di avere spruzzato poi dello spray urticante per impedirne la difesa e agevolarsi la fuga. Il 18enne, qualche mese dopo - ricostruisce la Procura di Perugia -, era stato nuovamente denunciato per il danneggiamento dell'auto della fidanzata, mandando in frantumi il lunotto con una gomitata in uno scatto d'ira. Dalle indagini della polizia è poi emerso che in occasione dello scontro che aveva portato alla morte di Cumani avrebbe prima minacciato con un coltello il gruppo rivale per poi, dopo essersi disfatto dell'arma, aggredire "violentemente" alcuni componenti dello stesso. Su proposta della Procura di Perugia il gip ha disposto l'aggravamento delle misure cautelari in atto per il giovane sostituendole con la custodia cautelare in carcere.