Se mamma e papà imbrattano i muri

E’ un piccolo capolavoro poetico. Un graffito insolito, toccante. “Auguri, Pinguino innamorato”. Firmato “Mamma e papà”, con tanto di cuore in basso. Una scritta anonima alla quale dei genitori folignati hanno deciso di affidare il proprio messaggio d’amore e d’auguri nei confronti del figlio. Un messaggio qualunque. Ordinario e straordinario insieme. Che tocca le corde del sentimentalismo struggente. Perché se di graffiti urbani sono pieni i muri cittadini, imbrattati di vernici colorate che inneggiano all’amore di coppia (o alla fede politica o calcistica), che due genitori, un padre e una madre, si prendano la briga di parlare con il proprio figlio attraverso un muro è davvero singolare. E forse anche un po’ malinconico. Segno dei tempi che cambiano, di una comunicazione che sceglie canali alternativi al vis-à-vis, al confronto entro le quattro mura domestiche. Una scritta che emoziona, che fa ricordare il “Senza Patricio” di un inedito Walter Veltroni che a Buenos Aires, sullo sfondo di un’Argentina malinconica e triste, ha visto campeggiare su un muro una frase, “Patricio, te amo. Papà”, che è poi diventata il fil rouge del suo romanzo. Una frase che è una dichiarazione d’amore che sembra aspirare ad un anelito d’eternità. Un legame, quello genitoriale, poche volte al centro di componimenti poetici o opere narrative in genere. Un legame raccontato attraverso quella scritta che ha l’intensità e la violenza emotiva dei gesti epici, quelli che almeno una volta nella vita capita inavvertitamente di compiere. E allora sì, continua così, Pinguino Innamorato.