Si è tenuta ieri sera presso il Park Hotel Ai Cappuccini l’ormai tradizionale “Cena degli eugubini lontani”, un momento conviviale promosso dall’Associazione Maggio Eugubino per ritrovarsi assieme ai tanti concittadini che vivono lontano da Gubbio ma che si portano la loro città di origine sempre nel cuore. Circa 250 le persone presenti alla cena, uomini e donne che vivono in altre città d’Italia come del mondo. Una bella occasione per ricordare momenti passati come per chidere informazioni sulla vita di Gubbio e dei suoi eugubini. Presenti anche il sindaco Orfeo Goracci, Il vescovo Mons. Mario Ceccobelli ed il vescovo emerito Mons. Pietro Bottaccioli, il Presidente dell’Università dei Muratori Aleandro Alunno. E tra risate e brindisi anche il momento della consegna degli attestati a chi, eugubino, ha dimostrato da sempre attaccamento a Gubbio ed alla sua tradizione. Premiati: Adamo Tino Pierotti perchè “decano dei ceraioli di San Giorgio riconosciuto dagli eugubini per il suo attaccamento ai Ceri ed alla tradizione eugubina”. Mario Poggi, Presidente dell’Università dei falegnami: “Nel suo laboratorio sono stati realizzati gli attuali ceri mezzani e sempre da loro gli eventuali interventi di restauro sui ceri grandi a causa di danni riportati durante la corsa. Esemplare artigiano di vecchio stampo”. Mundo Rosario, insegnate incaricato a Gubbio alcuni decenni fa “talmente colpito dalla festa e dalle belezze di Gubbio da riprendere con la sua telecamera la corsa. Possiede una cineteca degli ultimi 25 anni”. Ed infine Giampietro Rampini “ceramista d’arte, figlio dell’indimenticabile Pietro, artista della ceramica, ceraiolo di Sant’Antonio ha donato un pannello alla familgia di sant’Antonio”. Un riconscimento anche ai capodieci e capitani della festa dei ceri 2005.
“Una serata importante” questo il commento del neo eletto Presidente dell’associazione Lucio Lupini che si è trovato subito a vivere intensamente il nuovo mandato con il clou delle manifestazioni maggiaiole e ceraiole. “E’ fondamentale poi- ha detto- pensare ad occassioni similari per mantenere quel collegamento, quel filo diretto che ogni eugubino lontano ha e vive con la sua Gubbio”.