Si è suicidato nel carcere di Terni l'uomo di 62 anni fermato per avere ucciso la moglie cinquantaseienne giovedì in un'abitazione della stessa città colpendola con più coltellate al termine di una lite. Lo rende noto la UIpa Polizia Penitenziaria. "Verso le 6.45 di stamani - si legge nella nota - l'uomo ha legato le lenzuola della propria branda all’asta della tenda della finestra nella cella del carcere di Terni per impiccarsi e porre fine alla sua esistenza. Era solo in cella, nella sezione destinata all’accoglienza dei detenuti nuovi che ospita una decina in totale. Inutili, per quanto tempestivi, sono risultati i soccorsi della Polizia penitenziaria e degli operatori sanitari”.
Amaro il commento di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.:“Si tratta del 12esimo suicidio di un detenuto nelle carceri italiane, cui aggiungere un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria che solo qualche giorno fa si è tolto la vita in Campania. È una carneficina che si ha il dovere di fermare. Sovraffollamento detentivo, deficienze organizzative, strumentazioni e tecnologie inadeguate e organici carenti per tutte le figure professionali, solo alla Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, troppo spesso si traducono nell'inflizione della pena di morte di fatto. Servono misure emergenziali e parallele riforme strutturali che reingegnerizzino l'architettura dell'esecuzione penale e, in particolare, quella carceraria. Il Governo passi dai proclami ai fatti, non c'è più tempo”.