Una fattoria ecosolidale per i diversamente abili

L’allarme era partito qualche settimana fa dalla cooperativa "Sopra il Muro": per i cinque ragazzi appartenenti a categorie protette che lavoravano fino a poco tempo fa al parcheggio dell’ex ospedale Calai ad oggi non ci sono soluzioni concrete per il loro inserimento lavorativo. L’appello oggi lo raccoglie il mondo del volontariato e dell’associazionismo. E’ il vice presidente dell’associazione umbra della Lega Italiana contro la fibrosi cistica, Maurizio Biscontini, a lanciare la proposta di una fattoria ecosolidale dove i ragazzi diversamente abili possano trovare lavoro nel settore dell’agricoltura biologica e piccola zootecnia, con la produzione di prodotti di nicchia per intolleranze alimentari come il latte d’asina per neonati. Il supporto? Le scuderie delle quattro Porte , quelle nate per allevare somari da corsa, ma che a tutt’oggi sono dei veri e propri centri di aggregazione con potenzialità sinora inespresse. Accanto a loro professionalità delle cooperative sociali, dalla Sopra il Muro all’Asad. La fattoria ecosolidale, così come pensata, dovrebbe nascere in un’area del gualdese di circa 4 mila mq, essere dotata di una struttura interamente a piano terra di 100 mq e fornita di impianti di energia rinnovabile che ne garantiscano l’autosufficienza. Lo spazio è indispensabile per attivare presso questo centro anche corsi di pet terapy, in particolare di onoterapia, ovvero una forma di riabilitazione particolarmente diffusa in altri paesi europei che sfrutta le doti miti dell’asino per aiutare soggetti svantaggiati ad esprimere affetti e sinergie. La proposta lanciata dal vice presidente Biscontini è aperta a tutti coloro che vorranno seriamente partecipare al progetto , le associazioni di volontariato gualdese in primis