Anche quest'anno Afas partecipa alla campagna "Nastro rosa" contro il tumore al senso organizzata dalla Fondazione Airc. La campagna Nastro rosa, dedicata a diffondere informazioni sulla prevenzione e sulla cura del tumore al seno, coinvolge ogni anno, oltre 2.000 farmacie con la distribuzione di oltre 100.000 spillette simbolo dell'iniziativa. L'obiettivo è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile sulla patologia più diffusa tra le donne e di poter contribuire concretamente al progresso della ricerca. Il dottor Luciano Carli, senologo dell'azienda ospedaliera di Città di Castello, coinvolto dall'Azienda delle farmacie pubbliche del comune di Perugia nelle iniziative per il mese rosa di ottobre, spiega: "La prevenzione e la diagnosi precoce sono i due fondamenti attraverso i quali possiamo combattere questa malattia. Fino a qualche tempo fa avevamo la possibilità di diagnosticare il tumore nelle fasi iniziali della sua storia e questo ci portava ad avere la possibilità di curarlo in una fase in cui era potenzialmente guarito. Adesso il passo avanti è quello di evitare che si formi, non tanto prenderlo quando è piccolo, ma evitarne proprio la formazione: un obiettivo che si può ottenere attraverso la prevenzione e soprattutto attraverso la prevenzione primaria. La prevenzione primaria riguarda tutte quelle iniziative che possiamo mettere in atto per agire su quei fattori che causano l'insorgenza del tumore. Tra le cose più importanti che possiamo fare e che sono alla portata di tutti: corretta alimentazione, attività fisica, cura di se stessi attraverso uno stile di vita sano". Su ricerca e donazioni portano invece l'attenzione le Pink Ambassador, il gruppo di donne operate al seno che organizzano ritrovi per correre e promuovere il movimento fisico post-operatorio: "Le donazioni sono importanti perché per contrastare il cancro al seno la prevenzione va di pari passo con la ricerca. È possibile donare sul sito della Fondazione Veronesi". La mortalita - spiega una nota di Afas - e fortunatamente in continuo calo: in Italia ogni anno diminuisce dell'1,4%. Oggi la sopravvivenza media dopo cinque anni dalla diagnosi e dell'87% circa.