Secondo la FIPE, la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, il bicchiere d’acqua al bar continua ad essere legale. Completamente errata, dunque, l’interpretazione data al Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 24 marzo 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile. “Secondo alcuni organi di stampa – dice Lucio Lupini (nella foto), presidente della Confcommercio di Gubbio - con tale normativa si introdurrebbe il divieto di somministrare acqua sfusa in bicchieri o caraffe nei pubblici esercizi. Il Decreto Ministeriale, invece, si limita a consentire ai produttori di acqua minerale l’imbottigliamento dell’acqua stessa in contenitori più piccoli di quelli attualmente in commercio”. Il provvedimento che ha generato tanto scompiglio è titolato: Gamme delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente destinate alla somministrazione. Si ricorda che l’art. 4 del DPR 26 maggio 1980 (Disciplina metrologica del pre confezionamento dei preimballaggi di tipo diverso da quella CEE) conferisce al Ministro il potere di stabilire, in relazione a specifiche esigenze di produzione e di consumo, gamme di quantità o di capacità nominali diverse da quelle previste negli allegati allo stesso decreto. Il provvedimento in esame ha aggiunto all’allegato 1 il nuovo punto 2.2 che fissa la gamma in quantità delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente destinate alla somministrazione in contenitori di quantità non superiore a 500 ml.; la gamma prevede capacità prefissate pari a 125, 250, 330 e 500 ml.. La nuova gamma di capacità dovrà essere applicata entro il prossimo 18 luglio. Il provvedimento non fa alcun cenno allo smaltimento delle scorte non più conformi: le bottigliette di acqua confezionate in capacità differenti da quelle sopra citate possono quindi essere smaltite dagli operatori della somministrazione fino all’esaurimento delle scorte.
“ Una interpretazione questa di sano realismo , aggiunge Lupini , che va anche nella direzione del contenimento dei costi , così come sottolineato anche dalle associazioni dei consumatori “.