Nella prima mattinata del 13 marzo il personale del commissariato di Città di Castello ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misuera cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. presso il tribunale di Perugia nei confronti di un tifernate di 37 anni, senza precedenti penali. A carico dello stesso, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla procura della repubblica di Perugia, sono stati acquisiti elementi di reita’ in ordine al reato di spaccio nonche alla fattispecie di morte come conseguenza di altro delitto. Le indagini sono partite nel maggio del 2017, quando veniva ritrovato il corpo senza vita di un altro tifernate; l’immediato sopralluogo aveva consentito di rilevare elementi utili a ritenere che il decesso del citato soggetto fosse collegato all’assunzione di stupefacenti. L’indagine, protrattasi per diversi mesi, caratterizzata anche dall’assuzione di dichiarazioni da parte di numerose persone in grado di riferire in ordine ai fatti, consentiva di mettere a fuoco la considerevole rete di spaccio messa a punto dall'indagato diventato punto di riferimento locale sia per l’acquisto che la consumazione dello stupefacente. E’ infatti risultato che quest’ultimo poneva a disposizione dei clienti che ne facevano richiesta l’abitazione di cui disponeva e gli strumenti per il consumo e l’assunzione. Avveniva sovente che effettuasse anche la “cottura” della cocaina trasformandola in “crack”. Elementi di riscontro a tale circostanza sono stati acquisiti anche nel corso della perquisiizione domiciliare eseguita contestualmente all’esecuzione della citata misura restrittiva della liberta’ personale. L’uomo, dopo le formalita’ di rito, e’ stato tradotto presso la casa circondariale di Perugia.