E' rimasta due giorni in Umbria, tra sabato e lunedi' scorso, la maggior parte dei turisti che l' hanno scelta come meta per il ponte di Pasqua: e' quanto emerge da un' indagine condotta tra un' ottantina di albergatori che aderiscono al asindacato industria dei viaggi e del turismo dell' Assindustria di Perugia. Dalla stessa indagine sono risultati arrivi in calo rispetto allo scorso anno (o nel migliore dei casi, stazionari) e, soprattutto, fatturati in costante calo. L' andamento discendente del flusso turistico - spiega una nota di Assindustria - e' attribuito prevalentemente al maltempo (per il 36 per cento degli intervistati) ed alla crisi economica (per il 29 per cento degli intervistati) che spinge sempre piu' persone a limitare vacanze e brevi spostamenti. Gli albergatori hanno registrato il picco massimo di prenotazioni tra sabato e domenica di Pasqua, e secondo la meta' degli intervistati il calo di afflussi rispetto agli anni passati si aggira intorno al 20 per cento. ''Oltre ad una diminuzione delle prenotazioni e dei giorni di permanenza - spiega Dante Palazzetti, presidente del sindacato dei viaggi e del turismo di Assindustria Perugia - si e' registrato anche un calo significativo dei fatturati che, sul lungo periodo, potrebbe portare a una contrazione degli investimenti e quindi al rischio di un calo nell' offerta ricettiva''. Intanto le strutture ricettive umbre si preparano ai ''ponti'' del 25 aprile e del primo maggio prossimo: per ora la situazione sembra stazionaria, con prenotazioni in linea con quelle dell' anno scorso ed, in alcuni casi, in aumento.