Tesi scientifiche a confronto tra i periti del Pm e quelli della difesa e parti civili, per arrivare a dare certezze e conoscere la verita' sulla morte della piccola Maria Geusa, 2 anni e 7 mesi, uccisa da Giorgio Giorni, il 5 aprile del 2004 a Citta' di Castello, da un uomo reo-confesso che ha sempre ammesso le sue responsabilita', negando con forza l'accusa di violenza sessuale. Tutto ruoterebbe attorno alle valutazioni dei periti: quelli del Pm, del Gip e delle parti. Proprio sulla violenza su quel piccolo corpicino, si e' incentrato l'incidente probatorio dinanzi a Gip Nicla Restivo, svoltosi ieri. Il Pm. Giuseppe Petrazzini ha esibito agli atti una nuova documentazione che proverebbe atti sessuali, come da dichiarazione e valutazioni del sanitario del pronto soccorso di Citta' di Castello al momento dell'arrivo della piccola in ospedale, quel 5 aprile 2004; una violenza come sostenuto negli atti "suggestiva", possibile, ma non esclusa a priori. Una decina di periti hanno avuto campo libero, spiegando e rispondendo al Gip, accanto ai legali delle parti che soltanto oggi hanno conosciuto la nuova documentazione (con foto) presentata dal PM. a dimostrazione della sua teoria: che la violenza c'e' stata e che il Giorni ha ucciso dopo aver compiuto atti di violenza cosa sempre negata. Anche la mamma della piccola, Tiziana Deserto (nella foto in alto), ha sempre respinto e continua a respingere le accuse del Pm.
Mercoledì 30 marzo nuova udienza.