“ A questo punto la Regione non potrà che bocciare la proposta fatta dalla società Rocchetta”. Non ha dubbi Sauro Vitali, portavoce del comitato a difesa delle sorgenti del Rio Fergia all’indomani del consiglio comunale nocerino, ultima chance per trovare un accordo che potesse soddisfare le esigenze di tutti, quelle della società che vorrebbe attivare nuovi pozzi in zona Rigali, quelle del Comune di Gualdo Tadino che vedrebbe di buon occhio l’espansione dello stabilimento di acque minerali con ricadute anche occupazionali, quelle del comitato civico della frazione di Boschetto che si oppone al prelievo dalla sorgenti del fiume su cui insistono attività commerciali ma rappresenta anche il simbolo della propria appartenenza di frontiera. Nocera Umbra e il sindaco Antonio Petruzzi erano l’ago della bilancia, la possibilità di compromesso; la massima assise cittadina poteva decidere di concedere ad uso industriale una parte, circa la metà, dei 20 l/s che per convenzione preleva dal Rio Fergia per uso civico, mentre al Comune di Gualdo ne spettano 8. Il tutto avrebbe consentito alla Rocchetta di poter comunque ampliare la propria produzione, senza attivare nuovi pozzi, ma la risposta del consiglio comunale nocerino, all’unanimità, è stata no . Non solo Petruzzi e consiglieri hanno chiesto la chiusura immediata dei pozzi di ricerca attivati nel bacino del Fergia, ma prossimamente si impegneranno per apporre il vincolo di tutela della acque su tutto il territorio comunale. Dall’opposizione di centro sinistra è giunta la richiesta perentoria che la Regione, chiamata a dire l’ultima parola sui nuovi pozzi e di conseguenza sull’ampliamento dello stabilimento di acque minerali, rispetti il parere del comune di Nocera.