Su richiesta dei lavoratori dello stabilimento Colacem di Ghigiano - riunitisi oggi in assemblea - pubblichiamo integralmente la lettera aperta diramata in queste ore sulla vicenda gomme ed elaborata al termine dell'assemblea stessa a firma di tutti i lavoratori del sito produttivo:
"A TUTTI GLI ABITANTI DEL COMPRENSORIO EUGUBINO
Fino ad ora, ogni volta che, noi dipendenti dello Stabilimento di Ghigiano, abbiamo cercato di spiegare cosa stesse accadendo nell’ Azienda in cui lavoriamo, in merito alla “vicenda gomme”,siamo stati sistematicamente accusati di difendere l’operato dei nostri datori di lavoro, perché da loro stipendiati. Abbiamo quindi scelto questo mezzo di comunicazione, per avere la possibilità di esprimere il nostro parere senza essere interrotti, accusati e/o minacciati.
Noi crediamo che sia giusto difendere l’operato del datore di lavoro, quando questo è corretto e, nelle righe che seguono, vogliamo fare chiarezza sulla vicenda, utilizzando dati concreti e indiscutibili, e non mezze verità o notizie false e tendenziose. Vogliamo inoltre ricordare che noi siamo sempre stati i primi a pretendere che l’Azienda adottasse i giusti controlli nella linee di produzione, e questo per una ragione semplicissima, perché nel caso in cui dovesse esserci qualche cosa che non funziona come dovrebbe, saremmo i primi a rimetterci in salute insieme alle nostre famiglie e, in caso di malattie, non ci sono stipendi che contino.
Il coincenerimento nelle cementerie
L’attività di coincenerimento con recupero energetico di combustibili non convenzionali nei forni da cemento è consolidata da tempo su scala internazionale e nazionale, con risultati eccellenti nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Anche dal punto di vista del bilancio ambientale globale, il processo di coincenerimento di rifiuti combustibili in forni da cemento garantisce alcuni vantaggi, quali:
Monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera
La Colacem si è dotata di un sistema di monitoraggio delle emissioni tra i più moderni esistenti, che prevede la misurazione in continuo di sette sostanze (polveri, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, acido cloridrico, acido fluoridrico e carbonio organico totale), nonché le misure della temperatura nella zona in camera di combustione che è maggiore di 850 °C e la temperatura nella zona di immissione dei pneumatici che è di circa 1.200 °C. I dati sono visibili on line sul sito dell’ARPA http://www.arpa.umbria.it/canale.asp?id=690
Il sistema è stato inoltre adeguato alle prescrizioni contenute nel rinnovo dell’autorizzazione alla termovalorizzazione dei pneumatici fuori uso.
Controlli ARPA
L’ARPA Umbria è l’organismo istituzionale preposto allo sviluppo e al coordinamento delle azioni di prevenzione e tutela ambientale, di cui sono responsabili i soggetti istituzionali a favore dei quali opera l’ARPA.
Tra le principali attività dell’ARPA ci sono:
Nei mesi di marzo e aprile 2004, su richiesta della ARPA Umbria, l’ARPA di Piacenza ha effettuato ulteriori controlli specialistici delle emissioni sia al camino del forno del cemento grigio (quello interessato alla combustione dei pneumatici), sia a quello del cemento bianco e, contestualmente, sono stati eseguite le analisi sulle materie prime e sui combustibili utilizzati nelle due linee di produzione.
I risultati dei controlli, che sono stati inviati per conoscenza alla Colacem ed al Sindaco del Comune di Gubbio,evidenziano l’assoluto rispetto dei limiti di legge.
Un’ ulteriore indagine condotta dagli Enti di controllo ha evidenziato che le diossine trovate nel latte dei bovini che pascolano nella zona di Ghigiano sono comparabili a quelli trovati nei bovini che pascolano sui prati del parco del Monte Cucco. A questo punto ci sorge qualche dubbio.
Se c’è la certezza che la Colacem non abbia comunicato all’ARPA dati corrispondenti alla verità e/o che l’ARPA sia stata consenziente, perché tutto questo non è stato denunciato alla magistratura?
Se si è certi che un Ente Pubblico non svolge più il suo compito istituzionale e non rispetta le regole bisogna agire di conseguenza, non è sufficiente appendere manifesti o delegittimarlo nelle assemblee pubbliche.
Ci sono i percorsi istituzionali per denunciare tali comportamenti. Perché non sono stati attivati ?
Con quali motivazioni e quali riscontri si dice che le analisi effettuate anche da altre ARPA non sono veritiere?
Poiché in quasi tutte le cementerei italiane e in alcuni stabilimenti del nostro gruppo vengono coinceneriti i rifiuti, una domanda ci viene spontanea:
A CHE COSA E A CHI SERVE TUTTO QUESTO?
Vogliamo precisare che non siamo contro i comitati cittadini, ma le informazioni che nascono dai comitati o che transitano attraverso essi, devono essere supportate da dati certi e inconfutabili; non si può parlare genericamente di emissione di sostanze inquinanti senza aver effettuato i relativi prelievi, non si può parlare di temperature di combustione senza essersi accertati di quello che avviene all’interno dello stabilimento, non si può parlare di elettrofiltri disattivati senza sapere cosa comporta questa operazione.
Su questo argomento facciamo presente che il territorio che comprende lo Stabilimento di Ghigiano è continuamente controllato per mezzo delle centraline per la rilevazione delle polveri, centraline sono attive 24 ore su 24 i cui dati vengono inviati giornalmente all’ARPA; i dati sono sempre molto inferiori ai valori limite.
Se qualcuno è in possesso di dati diversi, certi e incontrovertibili, non utilizzi i manifesti o i volantini, ma faccia una denuncia alla Procura della Repubblica. A proposito degli esempi di qualche cementeria americana che non brucia più i pneumatici, vorremmo fare alcuni appunti, perché secondo noi non basta leggere gli articoli in internet; chi ha riferito queste notizie conosce come operavano quegli stabilimenti, conosce il tipo di impianto che era utilizzato per la combustione, conosce quale tipo di combustibile era utilizzato, conosce i parametri delle emissioni di questi impianti, conosce il tipo di controllo e di prevenzione che veniva eseguito?
Sono decenni che le cementerie francesi, svizzere, tedesche ed europee in generale coinceneriscono i rifiuti, c’è che qualcuno osa pensare che paesi molto più sensibili del nostro, dal punto di vista ambientale, possano esercitare un’attività del genere se ci fossero reali preoccupazioni e rischi per l’ambiente stesso e la salute dei cittadini. E’ ora che anche in Italia si preoccupi di rispettare le regole, di percorrere strade istituzionali e si smetta una volta per tutte di fare “terrorismo ecologico” per scopi che non hanno niente a che fare con la salute dei cittadini.
Se al Sindaco sta veramente a cuore la salute dei suoi cittadini, perché non ha mai interpellato di sua iniziativa anche i lavoratori dello Stabilimento di Ghigiano, per ascoltare anche il loro parere su questa vicenda ? Forse non vuole dialogare con i “servi” dei “Poteri Forti”? Ma allora perché in prossimità delle elezioni lo Stabilimento di Ghigiano diventa un sito da visitare? Perché due pesi e due misure? In conclusione, prevedendo un nuovo stillicidio di informazioni non veritiere noi dipendenti della Colacem, contrasteremo con qualsiasi mezzo a nostra disposizione, senza escludere il ricorso all’Autorità Giudiziaria, tutte quelle informazioni diffamatorie, false e tendenziose nei nostri confronti".
Lavoratori stabilimento Colacem - Ghigiano
25/11/2005 08:09
Redazione