2 anni e 6 mesi, a cui aggiungere 2 mila euro di multa e la liquidazione delle spese legali delle parti civili, ammontanti intorno ai mille euro per ciascuna parte ( 40 in totale i soggetti che si sono costituiti, ma solo una quindicina quelli oggi presenti a Gubbio, presso la sede distaccata del tribunale di Perugia). Si chiude con questo verdetto del magistrato Spoletini, in sostituzione dell’assente Marco Verola, il processo penale a carico di Emanuele Mencarelli, il broker di Gualdo Tadino accusato di truffa per aver esercitato illegalmente l’attività di promotore finanziario. L’accusato, assistito dagli avvocati Fabio Dean e Lino Ciaccio, ha patteggiato, ottenendo uno sconto che potrebbe consentirgli di evitare il carcere. Dalla pena, infatti, verranno detratti i sei mesi già scontati in sede di carcerazione preventiva, mentre per la restante parte potrebbero essere concesse le pene alternative, con l’affidamento ai servizi sociali e la possibilità di tornare a casa. Il patteggiamento ha fatto ritenere insoddisfatti i risparmiatori che avevano contestato una truffa il cui ammontare si sarebbe aggirato oltre il milione di euro; per loro, assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Diego Lacchi, Ubaldo Minelli, Gabrio Minelli e Marusca Ambrogi, si aprono a questo punto le porte del processo in sede civile, dove si costituiranno nei confronti dell’agenzia di assicurazioni di cui il Mencarelli era fiduciario, per ottenere il risarcimento monetario del danno. Questo ulteriore passaggio contribuirà a far restare aperta una vicenda che a Gualdo Tadino, oltre due anni fa, fece discutere, anche per il ruolo ricoperto dal Mencarelli. Era infatti il 27 novembre del 2002 quando i Carabinieri trassero in arresto l’assicuratore per aver esercitato illegalmente l’attività di promotore finanziario, non essendo regolarmente iscritto all’albo. L’arresto fu di quelli importanti perché il Mencarelli allora non era di certo persona qualunque. Il sindaco Rolando Pinacoli lo aveva scelto come braccio destro, affidandogli l’incarico di assessore esterno con delega allo sviluppo economico. Per assolvere a tale incarico, si era dimesso da quello di presidente dell’Associazione Cattolica diocesana che gli aveva dato un ruolo di primo piano nella guida delle parrocchie di Assisi, Nocera e Gualdo.