Quando tartufo fa rima con impegno sociale e politico. Parte da Gubbio un messaggio destinato a Clio Napolitano, moglie del Presidente della Repubblica, Giorgio, per ricordare una ricorrenza molto importante, specialmente per le donne. “A scriverle – esordisce la lettera – sono alcune donne della montagna dell’Appennino umbro–marchigiano, che partecipano alla XXV Mostra del Tartufo di Gubbio e dei Prodotti dell’Agroalimentare con i loro prodotti, frutto di una storia antica, di lavoro, di saperi, di tradizioni”. La nota è stata scritta e firmata dalla presidente della Comunità montana dell’Alto Chiascio, Catia Mariani, e da una trentina di donne imprenditrici partecipanti alla rassegna enogastronomia dell’eugubino-gualdese. La lettera, tra le altre cose, spiega come il tartufo possa essere veicolo di promozione per “la nostra terra, per i suoi generosi prodotti e per la loro sapiente lavorazione”. “Protagoniste vere di questa manifestazione (la Mostra del tartufo di Gubbio, ndr), tante schive imprenditrici, infaticabili custodi di una straordinaria ricchezza di biodiversità agroalimentare, di un’antichissima cultura enogastronomia, di forme di ricettività rurale e agrituristica che favoriscono la conoscenza e il rispetto dei luoghi, dei saperi, delle tradizioni, della gente, della storia; in sostanza, donne depositarie di quella porzione del made in Italy, che è autentico giacimento del nostro Paese, meno conosciuto e alla ribalta della moda e delle automobili, ma di grande valore economico, sociale e culturale per l’Italia. Le donne di queste terre dell’Appennino avrebbero il piacere di festeggiare questa ricorrenza di un quarto di secolo della manifestazione della Mostra mercato ricordando simbolicamente due tappe importanti per la vita democratica del nostro Paese, la nascita della Carta Costituzionale e il voto alle donne. Eventi segnati da lotte, sfide, conquiste, ancora più importanti per il riscatto e l’emancipazione delle donne di montagna. Donne, in quegli anni, duramente impegnate nel lavoro dei campi, nella cura della famiglia, in un’economia mezzadrile che non ne riconosceva né il valore né il ruolo. Eppure donne cardine di un’economia immutata da secoli che richiedeva molte braccia per poco pane. Fondamentale il loro contributo anche nella triste stagione della guerra, indimenticabile il loro apporto alla lunga resistenza. Sui crinali del nostro Appennino, fra le brigate partigiane, molte donne con ruoli di fiancheggiamento, ma anche di lotta attiva”. In questo senso, le imprenditrici dell’Alto Chiascio ricordano la figura di Adele Bei, donna e cittadina di Cantiano, condannata durante il ventennio a diciotto anni di carcere per la sua attività sindacale, che ottenne il riconoscimento di partigiana combattente e venne eletta deputata all’Assemblea Costituente. Una delle 21 donne fra i 556 membri eletti il 2 giugno 1946. “Carissima Signora Clio – riprende la nota – noi sappiamo che Lei conosce bene le conquiste, le sofferenze, le lotte e le sfide delle donne di quegli anni, per averle vissute da vicino e anche per aver condiviso l’ultimo mezzo secolo di storia con un uomo, una personalità politica di grande spessore, come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Conosciamo altresì la sua attenzione e sensibilità per il mondo rurale e tutto quello che ruota attorno al duro lavoro nelle aree di montagna. E noi che siamo fortemente legate a queste nostre zone dell’Appennino, che oggi sono più ricche di qualche decennio fa grazie anche al lavoro, all’impegno e al cammino delle donne vogliamo festeggiare il traguardo di un quarto di secolo della XXV edizione della Mostra del Tartufo e dei prodotti dell’Agroalimentare, vicino a tutte quelle rappresentanti del mondo femminile che nelle istituzioni, in politica, nell’imprenditoria, nel mercato del lavoro in generale e nei vari settori della vita civile, sociale e culturale hanno portato il loro specifico, caratterizzato da sensibilità, creatività, fantasia, stile, capacità di ascolto, discrezione”. La lettera inviata oggi al Quirinale in formato elettronico, nei prossimi giorni arriverà alla signora Napolitano anche in forma cartacea, accompagnata dal dono di tartufi e altri prodotti agroalimentari dell’eugubino-gualdese. “E’ l’orgoglio – termina la nota – di noi piccole imprenditrici e non solo, quindi, un dono per rendere più ricco il menù da portare a tavola, ma un simbolo delle Eccellenze di un’importante area geografica del nostro Paese e del lavoro di una operosa comunità di persone. Infine simbolo – perché no – anche del nostro piccolo grande universo femminile che quest’anno festeggia 60 anni del Voto Universale e della Carta Costituzionale”.
Gubbio/Gualdo Tadino
02/11/2006 16:43
Redazione