Foligno. Spigadoro, cassaintegrazione per altri 20 lavoratori

Saranno circa una ventina i lavoratori della Spigadoro che usufruiranno della seconda cassa integrazione disposta dalla storica azienda alimentare per far fronte all’emergente problema della scarsa redditività dello stabilimento di via delle Industrie a Sant’Eraclio dove a regime lavora un organico di 64 unità. Un provvedimento, quello di una seconda cassa integrazione che segue di una manciata di mesi la prima, frutto di un aspro negoziato sindacale, adottata nella tarda serata di giovedì nel corso del vertice tenutosi nella sede perugina dell’Assoindustriali. L’ammortizzatore sociale, disposto al termine dell’incontro, della durata di tredici settimane terminerà intorno alla prima decade di ottobre e, oltre a scongiurare lo spettro della mobilità, dovrebbe consentire di verificare tutte le ipotesi di rilancio del sito industriale. Una cassa integrazione che, come detto, interesserà a rotazione circa venti lavoratori. Quanto al sito produttivo, i bene informati assicurano che potrebbe presto passare nelle mani di un altro proprietario cui l’attuale cederebbe anche il prestigioso marchio. Intanto l’amministrazione comunale proprio per affrontare la vertenza in atto che ha investito la Spigadoro sta lavorando in funzione di un prossimo incontro di lavoro che faccia sedere intorno allo stesso tavolo, oltre alla proprietà, anche gli enti locali (Comune e Regione), Sviluppumbria e le organizzazioni sindacali.