L’iniziativa, promossa con il Patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale e di Cittadinanzattiva, vuole offrire a tutti la possibilità di conoscere le origini del proprio disturbo e seguire una terapia mirata. Oggi, ad esempio, esistono tecniche chirurgiche mininvasive che prevedono un intervento rapido e poco doloroso in grado di eliminare fastidi, imbarazzi e perdite di tempo.
Milano, 23 ottobre 2008 - Tutti coloro che soffrono di forme più o meno gravi di stipsi e di fuoriuscita delle emorroidi potranno sottoporsi ad una visita specialistica gratuita da lunedì 10 novembre a venerdì 14 novembre 2008, in 106 centri specializzati in tutta Italia tra ospedali, cliniche e studi medici, di cui 1 in Umbria. E’ quanto prevede la Campagna Nazionale per la Diagnosi e la Cura delle Emorroidi e della Stipsi, promossa dalla SIUCP, Società Italiana Unitaria di Colonproctologia, con il Patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale e di Cittadinanzattiva. Per ricevere informazioni sul centro più vicino cui rivolgersi per la prenotazione della visita gratuita è possibile telefonare al Numero Verde 800.126.731 oppure visitare i siti www.siucp.org e www.emorroidiestipsi.com.
Obiettivo delle visite, semplici, rapide e indolori, è far emergere questi disturbi, di cui i cittadini parlano poco per imbarazzo e perché spesso sono convinti che siano cronici, cioè senza soluzione. “Non è così, invece” – precisa il professor Antonio Longo, Presidente SIUCP – “guarire è possibile, soprattutto con l’aiuto del colonproctologo, uno specialista poco conosciuto in Italia capace di formulare diagnosi precise sull’origine di ciascun disturbo e di indicare la terapia da seguire”.
Le nuove terapie
Tra le cure oggi disponibili, si sono dimostrati efficaci due nuovi interventi che consistono in una sorta di “lifting” della mucosa del canale anale “scivolata” verso il basso, cioè “prolassata”, che viene riposizionata in modo tale da ripristinare il corretto funzionamento dei diversi organi del bacino, dal retto alla vagina. Si tratta di due procedure mininvasive, rapide e poco dolorose. Non prevedono, infatti, incisioni e ferite esterne, durano poco di più di mezz’ora e si possono effettuare in anestesia locale. Questi interventi vengono eseguiti in un’area priva di ricettori del dolore: si evitano così i forti e prolungati dolori dell’intervento chirurgico tradizionale per la fuoriuscita delle emorroidi.
La degenza post-operatoria è di circa 1-2 giorni, oltre ad una convalescenza inferiore ad una settimana. Sin dalla sua dismissione, comunque, il paziente è in grado di tornare alla vita di tutti i giorni. All’uscita dall’ospedale è previsto un primo controllo, mentre una seconda ed ultima verifica si effettua dopo sei mesi.
Quando possono essere utilizzate
E’ possibile sottoporsi a questi nuovi interventi per risolvere definitivamente la maggior parte dei casi di fuoriuscita delle emorroidi e quelli più gravi di stitichezza (circa il 10%-15% del totale), dovuti ad un’ostruzione meccanica all’evacuazione, provocata da un prolasso vaginale o rettale.
In aumento il ricorso a queste procedure
Entrambe queste tecniche sono state messe a punto dal chirurgo italiano Antonio Longo, e vengono eseguite sempre di più sia in Italia che all’estero.
La procedura per la cura delle emorroidi, disponibile da oltre 10 anni nel nostro Paese, nel 2000 è stata utilizzata sul 12% dei pazienti, mentre nel 2004 il 40% ne ha potuto usufruire, ed il 55% nel 2006. In Europa sono circa 350.000 gli interventi eseguiti con questa procedura, mentre nel mondo sono oltre 1.000.000. La tecnica per la cura chirurgica della stipsi viene eseguita da quasi cinque anni: sia in Italia che all’estero si sta diffondendo in modo esponenziale.
Lassativi e fermenti lattici: spesi oltre 200 milioni
La Campagna Nazionale per la Diagnosi e la Cura delle Emorroidi e della Stipsi ha anche l’obiettivo di limitare le cure fai da te, spesso inutili e talvolta dannose. L’abuso di lassativi e prodotti di erboristeria per risolvere i problemi di stitichezza, infatti, nel lungo periodo non cura e può provocare importanti effetti collaterali. Questi prodotti dovrebbero essere utilizzati solo su indicazione del medico, cioè come soluzione di emergenza. Anche il ricorso a creme ed altri preparati per alleviare i dolori legati alla fuoriuscita delle emorroidi dovrebbe avvenire non regolarmente e comunque su consiglio dello specialista, il colonproctologo.
Sulla base dei dati 2007 di Federsalus e Nielsen, gli italiani l’anno scorso hanno speso oltre 200 milioni di Euro per l’acquisto di fermenti lattici (139.7 milioni di Euro), lassativi (44.4) ed altri prodotti gastrointestinali (18.1), molto di più dell’anno precedente, il 2006: il fatturato dei fermenti lattici è, infatti, cresciuto del 20.4%, quello dei lassativi del 10.5% e quello degli altri prodotti di comparto dell’8.2%. Fermenti lattici e lassativi rappresentano il 15% del fatturato delle farmacie italiane.
Dati epidemiologici
Sulla base dei dati SIUCP, in Italia circa 4 milioni di persone soffrono di stitichezza (con un rapporto 3 a 1 tra le donne e gli uomini) mentre la fuoriuscita delle emorroidi interessa oltre 3.7 milioni di cittadini (gli uomini sono i più colpiti). In Umbria questi disturbi colpiscono oltre 100.000 persone.
In Umbria aderisce l’Ospedale di Foligno (Pg).
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Foligno/Spoleto
23/10/2008 16:17
Redazione