Un silenzio rispettoso ha pervaso piazza Martiri della Libertà questa mattina quando il carro funebre è arrivato nel cuore della città con le spoglie di Agostino Ridolfi, soldato morto prigioniero a Dortmund in Germania. Un silenzio rotto solo dal “presentat arm” e gli onori militari resi alla salma di Ridolfi dal picchetto del I reggimento Granatieri di Sardegna con sede a Spoleto. È iniziata così la cerimonia, che di fatto ha prolungato i festeggiamenti per il 60° anniversario della Liberazione con la Città di Gualdo che ha voluto rendere omaggio – attraverso Agostino Ridolfi – a quanti furono internati in Germania e quanti trovarono la morte nei campi di prigionia o di concentramento tedeschi.
Le istituzioni, con la presidente della Giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, in testa con il prefetto di Perugia, Gianlorenzo Fiore, con il sindaco Angelo Scassellati, i componenti della giunta comunale gualdese, i rappresentanti dei Comuni della fascia appenninica da Nocera Umbra, a Fossato di Vico, a Sigillo, a Costacciaro, i militari con il generale Raffaele Palmieri, comandante della Regione militare dell’Umbria, il comandante provinciale dei Carabinieri, Luigi Longo, il tenente dei Carabinieri, Cosimo Petese, il comandante della stazione del Corpo Forestale, Mauro Guerrieri, i rappresentanti della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e delle associazioni combattentistiche e d’Arma del territorio gualdese, tutti hanno voluto rendere omaggio a questo caduto italiano.
“Si cerca di dimenticare, ma noi sappiamo bene quello che significa il 25 aprile – ha esordito il primo cittadino gualdese, che ha sottolineato anche l’alta partecipazione al tradizionale corteo che si è tenuto nella giornata del 25 aprile. “Avere una Costituzione come la nostra è importante – ha dichiarato la presidente Lorenzetti, rivolgendosi ai ragazzi delle scuole presenti sulla piazza – occorre ricordarlo a 60 anni dalla fine della II guerra mondiale, dalla liberazione dal giogo nazista, ricordare i valori per cui i partigiani hanno combattuto”. La stessa presidente Lorenzetti ha sottolineato con forza le parole pronunciate ieri dal presidente della Repubblica, Ciampi, le tre date “unite in maniera indissolubile dal filo della storia” che sono il 25 aprile 45, il 2 giugno 46 e l’anno dopo il ’47 quando entrò in vigore la nuova costituzione repubblicana.