"Sara' lunga, ma prometto impegno e lavoro fino alla fine, tornera' tutto come prima".
Sergio Mattarella anticipa il rientro da Israele per portare il suo conforto ai cittadini di Umbria e Marche. Ma soprattutto per ribadire a questa gente provata da mesi di paura e dolore, che lo Stato non si tirera' indietro e mettera' in campo ogni risorsa possibile. Posizione condivisa con il premier Matteo Renzi che ieri e' stato a Preci a dire le stesse cose e oggi ha assicurato che venerdi' il Cdm varera' il decreto con le misure per il terremoto. Un provvedimento, dice il presidente del Consiglio, che servira' anche per "snellire procedure, tempi e burocrazia".
Il capo dello Stato sceglie due luoghi simbolo del terremoto del 26 e poi del 30 ottobre: Camerino, la citta' universitaria che rischia di non riprendersi mai piu' se non torneranno gli studenti, e Norcia, la citta' che con il crollo della chiesa di San Benedetto ha fornito il simbolo a questa ennesima tragedia. E proprio davanti a quel che resta della basilica, Mattarella si commuove, ascoltando con un casco dei vigili del fuoco in testa il racconto dei frati e delle autorita' cittadine. "Chiediamo un aiuto - gli dice il sindaco Nicola Alemanno - per ricostruire questa basilica. Perche' da qui ripartiremo e ricostruiremo Norcia piu' bella e sicura di prima". "Faremo - gli risponde il capo dello Stato - tutto quello che uno Stato puo' fare in questi casi, stia tranquillo e teniamoci in contatto". E in effetti, almeno sulla carta, l'impegno dello Stato c'e'. Gia' il decreto successivo al 24 agosto indicava in 4,5 miliardi lo stanziamento per la ricostruzione e con il nuovo provvedimento questi soldi aumenteranno. Senza contare che, dicono fonti del Tesoro, si puo' stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi.
Un impegno importante, dunque, di cui Mattarella si fa garante. Arrivato a Camerino come prima tappa del suo breve viaggio, ha incontrato volontari e sfollati, anziani e bambini. E a tutti ha rivolto la stessa indicazione: "prometto impegno e lavoro fino alla fine" ha detto abbracciando un terremotato che non e' riuscito a trattenere le lacrime. Il presidente della Repubblica non si sottrae ai cittadini tanto che a Norcia, dopo aver visitato la zona rossa ed essere salito in macchina, e' sceso di nuovo per stringere loro la mano. "Voglio salutare i cittadini" ha ribadito alla scorta. "Sara' lunga, ci vorra' tempo, ma tornera' come prima" dice ai ragazzi del Consorzio 'I love Norcia' in cui sono confluiti imprenditori, allevatori, pensionati, studenti che non se ne vogliono andare. "Abbiamo chiesto al presidente - dice Vincenzo Bianconi - innanzitutto i moduli per le scuole, poi quelli per le famiglie, che vanno tenute unite, e infine un contributo per l'acquisto di case mobili per chi avra' la casa agibile ma avra' paura di rientrarvi. E poi dei moduli per le attivita' commerciali, perche' solo cosi' ripartiremo e ricostruiremo. Ma serve farlo ora e qui. "La sua visita - dice il sindaco Nicola Alemanno - ci rida' un po' di entusiasmo ed energia, visto che sono due mesi che viviamo in emergenza e il 30 novembre ci e' piovuto in testa un cataclisma".
Un incubo che i satelliti hanno documentato. E i dati che hanno trasmesso e sono stati elaborati dell'Ingv fanno impressione: le scosse del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. L'area in cui si sono verificati "i maggiori movimenti del terreno" e' stata delimitata
Foligno/Spoleto
02/11/2016 20:22
Redazione