Omicidio Rivaroli, due condanne e un'assoluzione

E' terminato con due condanne e un'assoluzione il processo davanti alla Corte d'Assise di Perugia per l'omicidio dell'elettricista folignate Marsilio Rivaroli, avvenuto il 3 aprile 2003 a Foligno. I giudici hanno inflitto 23 anni e sei mesi di reclusione al kosovaro Daut Morina e 22 anni e sei mesi all'albanese, Arsen Resuli. Assolta per non avere commesso il fatto la pugliese Loredana Di Tullio. Per i due stranieri il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell'ergastolo. Tre anni di reclusione per il solo reato di favoreggiamento erano stati sollecitati dal magistrato nei confronti della donna che invece e' stata riconosciuta estranea ai fatti che le erano stati addebitati. L'assoluzione per i propri assistiti era stata invece chiesta dai difensori degli imputati, gli avvocati Chiara Lazzari, Diana Iraci e Sergio Caporaso. Alla lettura della sentenza ha assistito solo Resuli detenuto e accusato anche di avere rubato alcuni oggetti dalla casa della vittima. Latitante Morina, mentre la Di Tullio e' a piede libero. Rivaroli venne ucciso nella sua abitazione di via dei Molini, in pieno centro a Foligno. Gli accertamenti evidenziarono che era stato colpito con un coltello alla gola, ma ferite d'arma da taglio, dovute probabilmente a un tentativo di difesa, vennero rinvenute anche in altre parti del corpo. L'indagine e' stata condotta congiuntamente dalla squadra mobile della questura di Perugia e dal commissariato di Foligno. Il 15 dicembre scorso la polizia ha arrestato nella zona di Monopoli, in provinica di Bari, un albanese di 25 anni, Ermal Tafa, accusato di avere partecipato al delitto insieme agli altri due stranieri.Il presidente del collegio giudicante dottor Aldo Criscuolo ha disposto il pagamento alle parti civili, rappresentate in giudizio dagli avvocati Ariodante e Giovanni Picuti, di una provvisionale immediatamente esecutiva di 50.000 euro per ognuna delle due figlie, 50.000 all'ex moglie e 30.000 euro al fratello mentre il risarcimento completo del danno da liquidarsi in sede civile.