Se in Sudan oggi c’è un nuovo ospedale dove vengono curati i tanti malati di tubercolosi il merito è anche di Gubbio e dei suoi cittadini. E' infatti grazie ai fondi raccolti dal Rotary Club eugubino, insieme a due Rotary Club del torinese e al consistente contributo della Conferenza Episcopale Italiana, se a Turalei, città situata nella zona a sud dello stato africano, è stato realizzato un ospedale da campo, con tanto di reparto di ostetricia e ginecologia, sala operatoria, padiglione per le volontarie di Madre Teresa di Calcutta e soprattutto reparto per curare i malati di tubercolosi. Un ospedale dedicato, per volere dello stesso Rotary Club eugubino, a Sant'Ubaldo, come dimostra anche l'effige in ceramica del santo patrono della città dei Ceri realizzata dal maestro Grassellini.
Il taglio del nastro della nuova struttura ospedaliera è previsto per il 2 dicembre prossimo - anche se alcuni reparti sono da tempo in funzione - alla presenza del presidente del Sudan, alti funzionari dei ministeri, l'ambasciatore italiano in Sudan, il perugino Lorenzo Angeloni e i due past president Enrico Passeri e Mario Menichetti. A organizzare il viaggio nello stato africano il Centro di Collaborazione Medica di Torino, insieme a quello con sede a Nairobi, in Africa.
La costruzione del nosocomio, ad opera dell'onlus Ares, ha preso il via nell'ottobre 2005: nel giro di tre anni, nonostante i numerosi rallentamenti dovuti a problemi sia di natura economica che tecnica, sono stati realizzati il dipartimento per la cura della tubercolosi, i reparti di medicina e chirurgia, il blocco operatorio, la lavanderia e sterilizzazione, il laboratorio analisi e farmacia, la sala d'attesa per i pazienti esterni, due ambulatori per adulti e bambini, il blocco amministrazione, i servizi igienici, e il pozzo dell'acqua. Il progetto prevede inoltre la presenza di otto infermieri, otto ausiliari, un infermiere qualificato espatriato regionale e un medico chirurgo sudanese.
E dopo tre anni di lavoro, il nosocomio di Turalei è finalmente pronto, un’opera importante per lo stato sudanese, per anni teatro degli scontri armati tra le forze di governo e il movimento indipendentista del Sud, che hanno indotto gran parte della popolazione ad abbandonare la propria terra natale.
09/11/2007 09:12
Redazione