Il Settore Servizi Territoriali e Suape del Comune di Gubbio comunica che è pubblicato sul sito del Comune www.comune.gubbio.pg.it il testo di REGOLAMENTO EDILIZIO in discussione presso la II Commissione consiliare.
La finalità è di metterlo a disposizione di tecnici e cittadini per una adeguata informazione e per recepire osservazioni, integrazioni, proposte di correttivo, che potranno essere inviate tramite mail all'indirizzo urp@comune.gubbio.pg.it. Inoltre, nei prossimi giorni l'amministrazione convocherà una riunione di confronto con i tecnici e i cittadini interessati. « Con l’avvio della fase partecipativa sul Regolamento Edilizio – commenta il sindaco Filippo Mario Stirati - si colma una lacuna e si mette ordine in una materia che attendeva da tempo una risposta. Infatti, finora il Comune di Gubbio non ha un testo organico di regolamento dell’edilizia: l’originale regolamento del 1923, trascritto e rimaneggiato nel 1998, ha subito nel tempo molte modifiche effettuate con delibera, mai riorganizzate in un testo coordinato e in linea con le Norme tecniche del PRG. Ci sono novità significative, come la sezione che riguarda ‘monetizzazioni, premialità e quantità edificatorie’, che regola la collaborazione tra cittadini ed amministrazione sul tema della realizzazione di opere pubbliche e di corretta manutenzione della città e dei suoi spazi verdi. E’ evidente che i tagli continui ai trasferimenti statali determinano la necessità di ricorrere sempre più spesso a queste forme concertative ». Il Regolamento si divide in otto sezioni, a partire dalla prima che contiene DISPOSIZIONI GENERALI, come l’enunciato sulla responsabilità culturale del cittadino. La seconda sezione, CONTROLLI, stabilisce le modalità di controllo per le parti di spettanza comunale indicate dalla legge regionale e disposizioni tecniche per i cantieri. La terza sezione raccorda il PRG con le normative regionali in materia di tutela del patrimonio edilizio esistente ed in materia urbanistico/edilizia. La quarta sezione, REQUISITI DELLE COSTRUZIONI, detta norme generiche per le costruzioni che la legge demanda al Comune in tema di distanze nello spazio urbano, opere pertinenziali ed attività libera, recinzioni e passi carrabili, servitù pubbliche e impianti. Sono poi presenti richiami alle recenti disposizioni in materia di infrastrutturazione elettronica degli edifici e dispositivi per i veicoli elettrici ed in materia di prevenzione delle cadute dall’alto già in fase progettuale. La sezione si conclude con gli obblighi di manutenzione, con le norme per gli edifici pericolanti e con le indicazioni in tema di modificazioni del suolo. La quinta sezione, IMPIANTI RADIOELETTRICI, costituisce disciplina generica nelle more della redazione del cosiddetto “piano delle antenne”; accompagna, inoltre, le disposizioni e cartografie esistenti nel PRG in materia di disciplina delle aree sensibili all’elettromagnatismo. La sesta sezione riguarda MONETIZZAZIONI, PREMIALITA’E QUANTITA’ EDIFICATORIE, anche in chiave di collaborazione tra cittadini ed amministrazione sul tema della realizzazione di opere pubbliche e di corretta manutenzione della città e dei suoi spazi verdi. La settima sezione, LO SPAZIO PUBBLICO, introduce principi di incentivazione alle forme di progettazione collettiva partecipata ed i concorsi di idee, nella realizzazione degli interventi di arredo urbano. Viene data rilevanza prioritaria alla tematica dell’accessibilità e delle barriere architettoniche; infatti, è allegato a questa sezione, il REGISTRO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE RELATIVE AD INFRASTRUTTURE ED EDIFICI PUBBLICI. La sezione fornisce regole di base per impianti pubblicitari ed arredo urbano, finalizzate per lo più alla pubblica sicurezza, alla gestione degli incentivi comunali, alla realizzazione di interventi di qualità e di comunità, demandando il tutto al Regolamento per la qualificazione dello spazio urbano e del pubblico ornato. L’ultima sezione, LO SPAZIO RURALE, ammorbidisce alcuni tratti delle norme di PRG troppo rigidi, dimostratisi controproducenti “sul campo”. Ci sono, inoltre, deroghe per la realizzazione di parchi-museo, palestre all’aperto, fattorie didattiche ed altre forme di valorizzazione/tutela del patrimonio naturalistiche, applicabili se la “contropartita” è una qualche forma di “presidio ecologico” del territorio comunale, meglio ancora se abbinata a progetti comunitari o regionali. Questo in linea con quanto deliberato dalla Giunta comunale lo scorso anno sulle deroghe nello spazio rurale, finalizzate al potenziamento di cultura e naturalità, come i progetti ippovia slow “Terre di Fancesco” e la pista ciclabile ex ferrovia Fossato-Umbertide.
Gubbio/Gualdo Tadino
15/09/2016 15:25
Redazione