“Il partigiano deve per prima cosa cambiare il nome con un nome di battaglia. Non può essere riconosciuto”. Queste le parole di Paride Brunetti, “Comandante Bruno”, partigiano eugubino, quando ha incontrato i studenti dell’ITIS. “Perché si rischiava la vita, il campo di concentramento, le torture? Per quella parola che ci ha spinti a lottare contro il regime: speranza, in un mondo libero”. Medaglia d’argento al valor Militare conferita dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri De Gasperi, il Comandante Bruno ha tenuto una serie d’incontri dal tema “Sofferenza e speranza durante la Resistenza”; iniziativa promossa dall’amministrazione comunale per il 60° anniversario della Liberazione, con l’obiettivo di creare occasioni di confronto ed approfondimento su quel particolare periodo storico che ha portato all’affermazione della libertà e della democrazia nel nostro Paese. E poi i racconti, gli aneddoti, le storie della resistenza italiana, di quell’attentato a cui il Comandate Bruno partecipò contro il treno per Bassano carico di dinamite per i fascisti. Un incontro importante per i giovani, un tentativo di far conoscere la storia da chi l’ha vissuta per far capire che è fatta da uomini e che non è così lontana nel tempo.