Nuovo traguardo nell'ambito della terapia del dolore all'Azienda ospedaliera di Perugia dove sono stati impiantati segna un importante traguardo nell'ambito della terapia del dolore con l'esecuzione dei primi impianti di neurostimolatori midollari e periferici. Intervento eseguito presso il Centro di medicina del dolore. Il Santa Maria della Misericordia spiega che si tratta di una innovativa terapia, basata su tecnologia avanzata, che consente il controllo del dolore cronico senza il ricorso ai farmaci, rappresentando una soluzione per pazienti complessi che non rispondono ai trattamenti convenzionali farmacologici o chirurgici. Il neurostimolatore funziona in modo simile a un pacemaker cardiaco: è costituito da un generatore di impulsi impiantato sottocute che, invece di regolare il battito cardiaco, invia impulsi elettrici per bloccare e modulare i segnali di dolore attraverso elettrodi posizionati nel midollo spinale o in prossimità di nervi specifici. "Gli interventi eseguiti presso il Centro di medicina del dolore rappresentano un importante passo avanti per il trattamento del dolore cronico", spiega il responsabile Massimo Renzini. "L'implementazione di procedure e tecniche innovative - ha aggiunto - ha consentito di trattare pazienti molto complessi, non chirurgici e non responsivi ad altri tipi di terapie, personalizzando le cure con lo scopo di prevenire l'evoluzione della patologia e migliorare la qualità di vita". Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia, Antonio d'Urso, esprime grande soddisfazione per questo risultato. "Mi congratulo con tutto il team del Centro di medicina del dolore - ha detto - per avere portato nella nostra struttura uno dei trattamenti più innovativi nel campo della medicina del dolore. Questi interventi rappresentano un'eccellenza che colloca l'Azienda ospedaliera di Perugia all'avanguardia nella cura del dolore cronico". Complimenti anche dalla presidente della Regione, Stefania Proietti. "È motivo di orgoglio per tutta l'Umbria - ha sottolineato - poter garantire ai cittadini umbri tecnologie e competenze di questo livello offrendo speranza concreta a pazienti che fino a ieri non avevano alternative terapeutiche efficaci e si ricavano fuori regione".