Tre anni di lavori per fare della Tadinum romana, sita in zona Ràsina, un parco archeologico con aree attrezzate. Questo il progetto commissionato dal Comune di Gualdo all’Università di Perugia, dipartimento di archeologia, che nasce dagli scavi effettuati la scorsa estate, diretti dal professor Paolo Braconi e seguiti dalla dottoressa Laura Bonomi Ponzi della Soprintendenza archeologica dell’Umbria. In quel frangente venne rinvenuto l’edificio termale dell’antica Tadinum, ma anche tombe e oltre 400 monete, insieme a resti fittili provenienti da decorazioni di strutture sacre. Di particolare interesse, una tavola di bronzo con un’iscrizione in umbro e caratteri latini che rappresenta, da un punto di vista scientifico, l’elemento più valido tra quelli rinvenuti. Da questa esperienza fruttuosa nasce la volontà del Comune di proseguire il lavoro iniziato e di stilare un progetto pluriennale per restituire a Gualdo i resti del suo passato romano e offrirli al più vasto pubblico. Si inizia questa estate, con una campagna di scavi che occuperà i mesi di luglio, agosto e settembre in cui saranno impegnati 40 studenti dell’Università con costi interamente a carico del Comune di Gualdo. Il progetto di scavo, come presentato dalla Bonomi Ponzi e dal professor Braconi, riguarda ancora una volta l’area delle terme ma anche un ampliamento della zona di intervento per saggiare il territorio circostante alla ricerca di nuove strutture. Si tratta ovviamente di saggi mirati, in punti che gli studi preliminari hanno già individuato come siti sensibili. A questo progetto a breve scadenza, seguirà quello a lunga durata, da realizzare appunto nel corso dei tre anni e che servirà a realizzare un parco archeologico con aree di sosta presso gli scavi, percorsi pedonali e pannelli esplicativi. In previsione di ciò, il Comune contatterà a breve i proprietari terrieri della zona di Tadinum per verificare eventuali acquisizioni.