L’acqua è di tutti, ma soprattutto per tutti. Il comitato di Boschetto a difesa del Rio Fergia, riunitosi nuovamente nel fine settimana, non ha dubbi e incalza nella sua battaglia per la difesa di un diritto acquisto nel 1993 con un protocollo d’intesa siglato all’epoca dai Comuni di Gualdo e Nocera, garante la Prefettura, in cui si sanciva che dal fiume Fergia, per la sua sopravvivenza, non si potevano prelevare oltre 28l/s. Quel patto è ancora valido eppur cozza contro la richiesta di attivazione di nuovi prelievi, fatta dalla società Rocchetta, che ha già aperto tre pozzi di ricerca nelle zone di Rigali e Corcia, ovvero, come ha stabilito uno studio preliminare fatto dall’Arpa, in due zone che di fatto riforniscono le sorgenti del Rio Fergia. Per questo, con il sostegno del Comune di Nocera che all’unanimità in consiglio ha detto no ai prelievi dal Fergia, il comitato di Boschetto ha avanzato in Prefettura la richiesta di chiusura dei pozzi di ricerca senza tuttavia ancora aver ottenuto risposta poichè, si dice, di tale questione si deve occupare la Regione. L’assessore regionale all’ambiente Danilo Monelli già dall’aprile 2004 aveva garantito che nulla sarebbe stato fatto né concesso senza tenere conto delle legittime aspettative del comitato cittadino, ma da allora la Regione non ha più preso posizione specifica sulla vicenda ed ora la nuova giunta regionale dovrà dire la sua. Boschetto, che nella riunione dello scorso fine settimana ha visto la presenza e il sostegno del sindaco di Nocera,dell’assessore provinciale Donatello Tinti, del comune di Foligno, nonchè del neo eletto consigliere regionale dei Verdi Oliviero Dottorini e del comitato della Valnerina a difesa dei Monti Sibillini, non si arrende e mette in moto una serie di iniziative per sensibilizzare la popolazione, soprattutto quella di Gualdo, e la sua amministrazione comunale che ha palesato più volte la condivisione del progetto Rocchetta. Si inizia sabato 23 aprile alle ore 21 con una fiaccolata lungo il corso del fiume Fergia, ma non si escludono proteste eclatanti, fino al blocco della Flaminia. Una battaglia questa di Boschetto che solo all’apparenza è una difesa di un singolo e piccolo territorio di confine tra Gualdo e Nocera; di fatto è una lotta giusta o sbagliata che sia che investe un problema più ampio, quello cioè della tutela del patrimonio acqua, il vero petrolio del futuro, che fa dell’Umbria in genere e di Gualdo in particolare uno scrigno dal quale prelevare non senza studi seri e scientifici, paletti e progetti di sviluppo.