Non solo un pannello lavorato a tarsie lignee, ma anche 11 cornici. Questo il bilancio definitivo del furto presso la chiesa di San Domenico di Gubbio dove in un primo momento si credeva essere stato sottratto solo un pannello del coro cinquecentesco. Qualche tempo fa nella stessa chiesa era stata rubata la testa di un angelo, staccata da un grande candelabro seicentesco al lato dell'altare e ancora prima dei mascheroni lignei da altri due arredi del presbiterio. Il coro, cominciato a costruire nel 1511, è opera del mastro intagliatore Pierangelo di Antonio di Mea di Gubbio, è composto di due ordini di stalli ed il pannello tolto appartiene al sedile centrale del secondo ordine mentre le cornici sono state prelevate lungo tutto il mobile. “Si tratta di un furto su commissione – ha detto il Responsabile per i beni culturali della diocesi Paolo Salciarini – oggetti come questi vengono smontati per poi rimontarli in mobili o arredi privati”. Tra le soluzioni per salvare San Domenico dai ripetuti furti quella di chiudere la chiesa almeno nelle prime ore pomeridiane.