Città di Castello laboratorio di biodiversità: scoperte due nuove specie di funghi appartenenti al genere Pseudosperma: "Pseudosperma cupreum e Pseudosperma franchettii". La scoperta porta la firma del micologo Giovanni Battista Galeotti, che ha individuato e descritto i nuovi organismi, e del biologo Andrea Rubini del Cnr-Istituto di Bioscienze e BioRisorse di Perugia (entrambi tifernati) che ha eseguito le analisi molecolari confermando la loro unicità genetica. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale, Phytotaxa. Si tratta di un doppio ritrovamento in due ambienti umbri di eccezionale valore naturalistico, a pochi chilometri l'uno dall'altro. Nel Parco Naturale dei Laghi Spada, ecosistema ripariale del Tevere caratterizzato da pioppi, salici e ontani, Galeotti ha individuato lo Pseudosperma cupreum, un fungo dal caratteristico cappello color rame - tonalità che ha ispirato il nome latino cupreum, derivato da cuprum, rame. Il secondo ritrovamento, Pseudosperma franchettii, proviene invece dal Parco di Villa Montesca, parco collinare a 400 metri di altitudine, fondato alla fine dell'Ottocento dal barone Leopoldo Franchetti, a cui la specie è dedicata. Questo storico parco, dove convivono conifere e latifoglie provenienti da tutto il mondo, è oggi un piccolo scrigno di biodiversità. Nel corso degli anni vi sono state rinvenute diverse specie rare e persino una precedente scoperta di Galeotti, il fungo Warcupia cupulata, segno di una vitalità ecologica sorprendente. Il nome "Pseudosperma franchetttii", non è solo un omaggio a Leopoldo Franchetti- senatore del Regno e promotore di importanti iniziative educative e ambientali - ma anche un riconoscimento al luogo stesso del ritrovamento, Villa Montesca, simbolo di un legame tra cultura, natura e ricerca scientifica. Dopo il primo ritrovamento dello Pseudosperma cupreum, in un contesto simile, è stato il secondo ritrovamento a Città di Castello a consolidarne la classificazione come nuova specie. Le analisi genetiche condotte da Andrea Rubini hanno permesso di stabilire con certezza la distinzione molecolare delle due specie rispetto a quelle già note, collocandole in rami distinti dell'albero evolutivo dei funghi. "L'Umbria e Città di Castello - spiegano Galeotti e Rubini all'ufficio stampa del Comune tifernate - si confermano quale laboratorio naturale di biodiversità. La presenza di nuove specie fungine in un'area tanto studiata dimostra che la natura ha ancora molto da rivelare. Città di Castello è così non solo custode di un importante patrimonio storico e paesaggistico, ma anche laboratorio vivente di biodiversità". La notizia ha suscitato grande soddisfazione anche a livello istituzionale. Il sindaco, Luca Secondi e l'assessore all'ambiente, Mauro Mariangeli, esprimono, in una dichiarazione congiunta, "le più sentite congratulazioni ai due tifernati esperti di micologia e ricerca per aver scoperto due nuove specie di funghi ed aver attribuito ad una di esse un nome, quello dei baroni Franchetti, simbolo ed orgoglio della comunità tifernate e dello straordinario luogo naturale di rara bellezza dove sorge Villa Montesca. Questi importanti risultati ci spingono sempre più - concludono Secondi e Mariangeli - a proseguire con rinnovato impegno sul versante della valorizzazione e promozione delle eccellenze naturali e biodiversità di cui il nostro territorio è ricco".
Città di Castello/Umbertide
08/11/2025 12:25
Redazione