Un incidente ogni due giorni

Un incidente ogni due giorni. E’ la media dei sinistri a Foligno nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 10 agosto di quest’anno. Centotrentotto i sinistri registrati dal Comando della Polizia Municipale di Foligno, la metà dei quali con feriti. A subire le maggiori conseguenze del sinistro sono i conducenti: dei 66 feriti dall’inizio dell’anno solo 11, difatti, sono passeggeri. Va meglio per i pedoni. Coinvolti in incidenti in nove ma feriti soltanto in quattro. La via più a rischio con la miriade di immissioni laterali si conferma viale Firenze seguita da viale Roma e via Nazario Sauro. E ancora: terzo, quarto e quinto gradino del podio se lo aggiudicano, in questa non certo edificante classifica, via Cesare Battisti, via Fiamenga e viale IV Novembre. I folignati al volante si rivelano automobilisti indisciplinati soprattutto relativamente alla conoscenza delle norme del codice della strada. Un illustre sconosciuto il diritto di precedenza, concesso, nel più autentico spirito di prevaricazione, solo a costo di collisioni, tanto che tra le norme più violate si piazza al primo posto la mancata precedenza. Cui si associa la tendenza a schiacciare a tavoletta l’acceleratore: l’automobilista folignate, oltre a non cedere il passo, sembra essere in perenne ritardo. Non va meglio nemmeno sul fronte delle manovre: rispettivamente al terzo e quarto posto nelle cause di sinistri si piazzano quelle per immissioni o retromarcia, effettuate, con ogni evidenza, con pericolosi margini di disinvoltura. Infine, mai mettersi in viaggio, almeno nella terza città dell’Umbria, tra le 17:00 e le 19:00, i centoventi minuti più a rischio della giornata. Ovverosia l’orario che con più frequenza compare nei verbali di constatazione della Municipale. Da mezzanotte all’una, ma è perfino inutile spiegarlo, il rischio crolla a picco. Ma viaggiare la notte, pur avendo i suoi indubbi vantaggi in termini di sicurezza, non è certo l’optimum per quanto riguarda la praticità. Lo spaccato che emerge dai dati forniti dai vigili urbani non può non destare qualche fondato timore. Perché la scarsa sicurezza, oltre al tributo di sangue che comporta (in termini di perdita di vite umane) rappresenta un costo per l’intera società che, in via diretta o indiretta, sostiene un onere aggiuntivo relativo alla perdita o limitazione della capacità produttiva dei soggetti coinvolti. Un motivo in più per mettersi alla guida con consapevolezza e buon senso.