Studenti di Aranda (Spagna) in visita a Gubbio

Visite culturali, partecipazione alla vita scolastica per almeno due giorni, attività sportive e di svago. Sono gli scambi culturali tra le scuole europee, che arricchiscono sia dal punto di vista umano che sociale i ragazzi che vi partecipano. Ed in questi giorni sono ospiti del liceo Mazzatinti un gruppo di liceali spagnoli di Aranda. L'occasione che ha portato gli spagnoli a vivere in un ambiente diverso dal proprio ed a incontrare gli italiani è nata a Wertheim lo scorso autunno in occasione del gemellaggio tra la città dei Ceri e la città tedesca. La professoressa Maria Teresa Rughi invitò allora le colleghe spagnole a visitare Gubbio. Proposta subito accolta ed ecco gli studenti spagnoli che incontrano quelli eugubini e che ieri mattina assistono insieme nell'aula magna del Mazzatinti al video sulla Festa dei Ceri 2006. Le sensazioni e i commenti su Gubbio e sull'esperienza sono simili sia per i docenti che per gli studenti. Per la professoressa Assuncion Garcia come per la sedicenne Lydia. la città umbra è apprezzabile nella sua parte medievale e gli eugubini simpatici e rumorosi (forse il video dei Ceri ha dato il suo contributo in tal senso). Ma dalla professoressa Rughi e dalla sua collega spagnola Isabel Hernandez, forti dell'esperienza positiva appena vissuta, arriva una vera e propria proposta che sottoporranno al sindaco Goracci: perché fermarsi allo scambio e non pensare ad un gemellaggio vista la grande affinità culturale e storica tra le due culture? E poi lo scambio o gemellaggio ancora meglio, è un tassello ulteriore per far comprendere appieno ai giovani e non solo a loro il senso di una Europa unita come ha sottolineato Filippo Stirati , vice preside "Scambiarsi permette di cogliere le differenze e i punti in comune fra civiltà, aumenta la conoscenza di sé attraverso l'incontro con gli altri, e soprattutto si superano i pregiudizi e le antipatie reciproche. Altro punto fondamentale si rafforza la motivazione all'apprendimento delle lingue straniere, trovando il coraggio di utilizzare spontaneamente le proprie conoscenze linguistiche, anche se imperfette".