"Nessuno deve essere lasciato senza un tetto sopra la testa, per questo il termine perentorio di venerdì 30 giugno per lasciare la palestra di Pierantonio, che ancora accoglie diverse famiglie terremotate, deve essere spostato”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil di Perugia, Simone Pampanelli, che ieri, insieme al responsabile di zona per, Fabrizio Fratini, e al segretario generale della Filctem Cgil di Perugia, Euro Angeli, ha partecipato all'assemblea organizzata dal sindacato proprio di fronte alla palestra della frazione di Umbertide. Assemblea alla quale sono intervenute diverse decine di cittadine e cittadini, molti dei quali tutt’ora ospiti della palestra, in condizioni - come è emerso dalle testimonianze dirette - rese sempre più insopportabili dal caldo e dalla condizione estremamente precaria in cui sono costretti gli sfollati. Presente all’incontro pubblico anche la vicesindaca di Umbertide, Annalisa Mierla, che ha comunicato ai presenti l’avvio dell’erogazione del Cas (contributo autonoma sistemazione) a partire proprio da venerdì 30 giugno, ma anche il concomitante “invito” a lasciare la palestra dove sono attualmente ospitate in emergenza 6 nuclei familiari, alcuni con minori. “Il problema, come è stato ieri ribadito dalle persone sfollate anche alla vicesindaca, è che queste non sanno dove andare - afferma Simone Pampanelli - perché il mercato degli affitti privati li respinge, in certi casi anche con intollerabili fenomeni di razzismo (una persona ha raccontato di non aver avuto la casa in quanto “marocchino”), in altri per richieste economiche esorbitanti (depositi cauzionali e anticipi di mensilità da migliaia di euro), con il paradosso che essendo stati ospitati, in condizioni non certo agiate, per ben tre mesi nella palestra trasformata in centro di accoglienza, essi non hanno nemmeno diritto agli arretrati del Cas, come tutti gli altri terremotati. Il risultato - conclude Pampanelli - è che le persone più in difficoltà rischiano di essere letteralmente messe sulla strada e questo è inaccettabile. Come Cgil abbiamo già informato il prefetto e chiesto un incontro urgente all’amministrazione comunale, che non può disinteressarsi di queste situazioni. È al contrario il momento di fare comunità e costruire, tutti insieme, soluzioni che non lascino indietro nessuno. Come Cgil siamo pronti a fare la nostra parte, insieme alle altre organizzazioni sindacali, come abbiamo fatto dal primo giorno dopo il sisma, anche lanciando una raccolta fondi tra i lavoratori della provincia. Ma è chiaro che al di là della solidarietà c’è una responsabilità precisa della politica e delle istituzioni che non possono mettere la testa sotto la sabbia”.
Città di Castello/Umbertide
27/06/2023 14:39
Redazione